3 agosto > Moncalieri – Borgio Verezzi (158 km)

Ho caricato la moto ieri sera, e tra un casino e l'altro ce l'ho fatta... Eh sì! Perchè dopo tutte le liste di cose da portare, ovviamente nelle borse non ci sta tutto! Così ho cominciato a "tagliare" un po' di roba... Il casino è che le borse laterali sono quasi del tutto occupate dalle 2 taniche che mi serviranno nel sahara. Al ritorno, quando sarò sicuro di trovare distributori, le regalerò a qualcuno, in modo da stare più leggero.

Parto verso le 11 del mattino, l'ansia e l'eccitazione sono presenti, una sorta di inquietudine, la voglia e la paura di conoscere quello che non conosciamo.
Ma oggi è solo un piccolo spostamento, vado solo in Liguria a salutare la mia famiglia.

Dopo un bel pranzo e un pomeriggio in spiaggia, la sera è il momento giusto per prepararsi psicologicamente a questa nuova avventura in solitaria, che mi vedrà percorrere la costa mediterranea di Francia e Spagna fino a Gibilterra, e quindi la costa atlantica e la Transahariana Occidentale verso sud, fino al Tropico del Cancro.

Scoprirò quindi questa "non nazione", il Sahara Occidentale, appena uscito da una guerra che ha visto combattere Marocco e Mauritania per accaparrarsi quello che fino a poco tempo prima era il Sahara Spagnolo. Oggi territorio occupato militarmente dal Marocco, ma il suo vero popolo (Saharawi) reclama l'indipendenza, ed è quindi presidiato dall'ONU, e tutto il sud rimane tuttora minato. Per saperne di più clicca qui.

 

4 agosto > Borgio Verezzi - Tarragona (890 km)

Ci siamo, stavolta parto davvero. Carico la moto, saluto i miei, e alle 9 do il via alla "Transahariana 2008". Eh eh! Ho fatto anche gli adesivi tamarri per il parabrezza!

L'autostrada ligure scorre veloce, entro in Francia che quasi non me ne accorgo, e subito nuvole, pioggerellina e freddo! Per fortuna dura poco, dopo qualche km torna il sole. La costa francese è caldissima e umida, mi fermo parecchie volte per bere, e inoltre il numero esorbitante di caselli mi fa perdere troppo tempo.

Lungo la strada cominciano gli incontri con altri motociclisti: una coppia su un BMW, degli enduristi di Reggio Emilia e due enduristi di Modena. Questi ultimi vanno in Marocco, si imbarcheranno a Sete, in Francia, per traghettare diretti a Tangeri. Alla fine della Francia sono di nuovo solo...

Che bello vedere i Pirenei! Mi accolgono con un acquazzone spettacolare, arrivo in frontiera con la Spagna che piove a dirotto, il poliziotto è lento e prendo acqua rimanendo in coda. Nel primo tratto spagnolo continua a piovere. Ovviamente non ho messo l'antipioggia, confidando che smetterà a momenti, invece continua! Alle volte mi chiedo perchè cazzo continuo a portarmi dietro l'antipioggia se poi non la indosso...!

Si scende verso Barcellona e torna il gran sole; è un bel clima caldo-secco, e in 5 minuti di strada sono di nuovo asciutto. C'è ancora traffico turistico, ma poche moto. Voglio passare Barcellona, per evitare di pagare troppo caro l'hotel di stanotte.

Arrivo quindi a Tarragona, dopo 890 km. Pensavo di farne un migliaio oggi, invece la Francia mi ha rallentato parecchio.
Sono le 9 di sera e devo ancora cenare, quindi al secondo hotel accetto per la cifra di 50 euro (con garage).

Tarragona è una bella città di mare spagnola, quindi pulitissima e ben curata. Vado a mangiare e faccio un giro per il centro e il lungomare.

Vado a letto intorno all'una, anche se la stanchezza accumulata mi impedisce di prendere subito sonno.

 

5 agosto > Tarragona – Granada (816 km)

Parto alle 9, mi rimetto in strada verso Valencia. Il traffico è diminuito e non si vedono più motociclisti. Il clima è veramente ottimale, si viaggia bene.

Passata anche Valencia, finisce totalmente il traffico. Direzione Alicante e poi Murcia, macino chilometri lungo la costa spagnola.

Ad Alicante hanno appena aperto la nuovissima tangenziale, sono praticamente da solo a percorrerla. Mi fermo in un autogrill a fare benzina e due belle signorine spagnole, con giubbottino catarifrangente, mi fermano per farmi delle domande. Sono della società dell'autostrada e chiedono ai viaggiatori un giudizio sulla nuova tangenziale. Appena capiscono che sono italiano (subito...) la biondina si esalta e mi baccaglia a manetta, mi sa che devo tornare ad Alicante prima o poi... eh eh!

Passo Murcia, passo Lorca, e invece di continuare lungo la costa svolto a destra per Granada e mi infilo nell'interno dell'Andalusia. Che spettacolo! Devo dire che l'Andalusia meriterebbe un viaggio apposta.
Esco dall'autostrada per fare benzina e proseguo su una strada secondaria. Ci sono dei pasini bellissimi, sembrano uscire dai film americani ambientati nel west. Le scritte spagnole ai distributori vecchiotti, con accanto una locanda e un affittacamere. La gente è molto socievole.
Continuo sulla strada verso la Sierra Nevada, decido di arrivare a Granada.

Entro a Granada intorno alle 19,30 e cerco un albergo. Anche qui i prezzi sono alti, mi avvio allora verso il centro. Mi fermo a bordo strada un po' sconfortato, quando mi si affianca un tipo in motorino, con la divisa degli hotel. In pratica questo tipo "acchiappa" i turisti persi per strada e li dirige verso degli alberghi che gli possono andare bene, scegliendo ovviamente tra quelli che lo pagano... Gli spiego che mi serve un garage e il massimo che voglio spendere (tenendo presente che sono in Spagna in agosto...) è di 40 euro. Mi trova l'hotel giusto e mi dice l'indirizzo, dandomi qualche indicazione per raggiungerlo. Io faccio finta di capirlo, ma in realtà non lo capisco... e ovviamente mi perdo... Chiedo a ogni incrocio l'indirizzo, e vado avanti a tentativi... Per fortuna arriva un biker su un'Harley, mi vede in difficoltà e dopo un ovvio saluto mi accompagna direttamente all'albergo. Spiegandogli il mio viaggio, mi invita a un motoraduno nel sud della Spagna, che dovrebbe tenersi nel periodo in cui (presumibilmente) dovrei tornare... Non gli prometto niente, del resto le mie tappe non sono condizionate, potrei cambiare idea in ogni momento, se no che viaggio è!...

Comunque vado a dormire di nuovo tardi, pazienza, e domani mi attende l'Africa!

 

6 Agosto > Granada – El Jadida (771 km)

Parto alle 9, ma è un po' un casino uscire dalla città. Alla rotonda mi fermo al benzinaio a chiedere informazioni e mi accorgo che in tasca ho il telecomando del garage dell'albergo... Cazzo! Non so se fregarmene o riportarglielo, ma decido di tornare all'hotel. Il tipo mi ringrazia ed esco da Granada alle 9 e mezza passate. Mi dirigo verso Malaga e di nuovo lungo la costa, oltrepasso Marbella e punto verso Gibilterra e Algesiras. Ho mal di pancia, il caffè di stamattina mi ha scombussolato...

Arrivo ad Algesiras ed entro nel porto, devo cercare il posto dove vendono i biglietti. A questo proposito devo dire che lungo l'autostrada, nelle aree di servizio, ci sono sempre dei chioschetti che vendono i biglietti per tutte le tratte di traghetti che fanno in Spagna. Ma siccome voglio fare le cose momento per momento, li compro direttamente quando sono al porto.
Chiedo un po' in giro e arrivo al punto di vendita. Ci sono un sacco di sportelli di diverse compagnie, ne provo un paio, ma poi faccio il biglietto con la Acciona, al prezzo di 75 euro, destinazione Ceuta. La nave parte tra poco.

Mi metto in coda, sbrigo le formalità ed è tempo di imbarco. Seguo per bene come mi legano la moto, ma direi che il tipo se la cava bene (sarà per il fatto che lo sto filmando?). Comunque c'è lo spazio dedicato alla moto e delle buone cinghie a cricchetto. Mentre salgo sul ponte mi accorgo che sta salendo un'altra moto. Saremo solo due moto su questo traghetto per Ceuta.

Sul ponte vedo salire i motociclisti, sento che parlano Italiano e mi presento. Sono una coppia di Napoli, Carmine ed Elena, viaggiano su una BMW GS e gireranno il Marocco. E' una bella fortuna, dato che è sempre meglio affrontare la dogana in più moto. Facciamo due chiacchiere mentre il traghetto arriva a destinazione.
Siamo in Africa, ma mentre ci dirigiamo alla dogana (Ceuta è un territorio spagnolo in Africa), facciamo il pieno di benzina qui, dato che essendo una città autonoma, costa meno (circa 0,9 al litro - agosto 2008).

Arriviamo in frontiera, lungo la strada costiera, e comincia il panico... la coda di macchine è molto lunga, fa caldo, molto caldo, riusciamo a divincolarci fino a circa 100 m dalla dogana, ma oltre è impossibile, c'è veramente troppo bordello. Così seguiamo la coda da qui. Si fanno avanti i primi "loschi" (personaggi del luogo, che spillano soldi ai turisti passando sottobanco il passaporto ai gendarmi corrotti). Sapevo di trovare questa situazione, faccio presente ai ragazzi che ci conviene pagare questi 5 euro e far fare tutto a loro. E infatti ci danno i moduli da compilare, sia personali che per la moto, e ci spiegano come compilarli. A questo punto comincia la trafila di passaggi, tra doganieri, polizia e balle varie.. Con le moto parcheggiate ed uno che le guarda, in due cominciamo a fare il giro degli "uffici"... In uno il gendarme è a pranzo, quindi c'è da aspettare, allora andiamo a timbrare il passaporto... Insomma, una palla tremenda, il caldo è sempre più insopportabile, e il casino della gente e delle auto è ormai al limite di sopportazione. Ma siamo in Africa, è meglio abituarsi a prendere le cose con tranquillità, così come vengono, non c'è fretta...

Finalmente dopo una mezz'oretta passiamo la dogana, e all'uscita vado subito al prefabbricato che funge da banca, per cambiare 300 euro in dirham. Poi si vedrà strada facendo come saranno le modalità di pagamento.

Dopo una pausa nel parcheggio all'uscita della dogana, ci dividiamo. Loro andranno verso Chechaouen, nell'interno, mentre io mi dirigo verso Tangeri. Ovviamente ci scambiamo i numeri di telefono, non si sa mai... e poi forse ci incontreremo al mio ritorno, quando risalirò, chissà...

La strada che va verso Tangeri comincia subito con uno spettacolo. Si sale su di un monte sopra Ceuta, e la vista è spettacolare, con lo Stretto di Gibilterra e l'Europa che si allontanano. Dopo 2 o 3 chilometri di strada in costruzione e sterrati (che non mi fanno presagire niente di buono...), scopro che c'è un'autostrada! Non è ancora segnata sulle cartine (anche se in effetti ho solo una cartina, quella del Marocco, e non riesco a guardarla perchè è dentro la borsa, quindi troppo sbattimento prenderla...). Questa autostrada è veramente nuova, infatti i due distributori che incrocio sono ancora in costruzione... La figata è che questo nuovo tratto si unisce all'autostrada costiera che da Tangeri va verso sud, proprio quella che volevo fare io, e riesco quindi a saltare la caotica Tangeri! Ottimo!

L'asfalto è ottimo, nemmeno una buca, la temperatura è al punto giusto, viene voglia di tirare un po'... ma è meglio non superare i limiti, non lo fa nessuno, e inoltre ogni pochi chilometri ci sono poliziotti con radar! Sono motociclisti, sembrano delle gold wing, li saluto viaggiando e loro ricambiano con un gran sorriso. Comicio a notare che nessuno vuole la carta di credito per pagare, riesco solo da un benzinaio, e solo perchè ho insistito parecchio, ma per il resto è meglio prevedere di fare tutto con i contanti.

Ad una sosta a un autogrill, sbadatamente, appoggio male il casco e lo faccio cadere... Risultato: la visiera si è spaccata proprio a lato, dove viene tenuta dal fulcro... che palle! Comunque chiedo un po' di informazioni al meccanico, dato che sta per tramontare il sole, e dovrò pensare a dove fermarmi. Sia lui che dei suoi amici mi dicono di arrivare ad El Jadida, perchè le città lungo la costa sono solo cittadone e non hanno niente da offrire, mentre El Jadida è una specie di città turistica, piena di giovani e di locali. Ok, la destinazione sarà quella, anche se è piuttosto lontana, ancora. Mi dicono che anche se arrivo a sera inoltrata non faticherò a trovare un albergo. Mi fido e riparto.

Comincia a fare buio, e inoltre il cielo si annuvola anche parecchio, mi aspetto un temporale da un momento all'altro. Approfittando che è tutta autostrada cerco di tenere una buona media e finalmente arrivo a El Jadida.

La cittadina si presenta davvero bene! Sul lungomare un sacco di gente, ragazzi e ragazze, famiglie, tutti che passeggiano. Ci sono molte luci, molti odori, un viavai incessante di gente. Ad una rotonda vedo un poliziotto e mi fermo vicino a lui per chiedere qualche info. Il tipo è gentilissimo, mi dà il benvenuto e mi indica un albergo poco lontano. Mi ci dirigo e lo trovo. Contratto un pochino il prezzo, data l'ora, e prendo la camera.

Conosco il tipo della security, si chiama Rachid, è un ragazzo di circa 25 anni, ed è l'ex campione di culturismo del Marocco! E' enorme e simpaticissimo. Mi accompagna in un posto dove posso parcheggiare la moto, una specie di garage all'aperto ma con una tettoia, il proprietario mi chiede 10 dirham per lasciarla per una notte, poco meno di 1 euro. Dopodichè seguo le indicazioni di Rachid, che mi spiega dove andare a mangiare e a fare un giro. Ovviamente torno sul lungomare dopo una bella cena. La spiaggia è immensa, ma è molto ben illuminata, c'è un sacco di gente in giro. I ragazzi sono vestiti molto occidentali, con maglietta e pantaloni corti, le famiglie passeggiano placide con i bambinetti e anche le ragazze sono molto occidentali. Sebbene la maggior parte indossi il classico foulard che copre i capelli, devo dire che sono molto belle. Però c'è una cosa che mi colpisce, nonostante siano ben vestite e truccate, passandogli vicino mi accorgo che non indossano nessun tipo di profumo. E a proposito di "olfatto", infilandomi nelle stradine, comincio a fare molto più caso agli "odori"... C'è molta sporcizia nelle strade, mercati, bancarelle, gente, veicoli, un gran viavai, e soprattutto c'è un'infinità di odori... Inizialmente la cosa mi sembrava "caratteristica", ma adesso comincia quasi a darmi la nausea, sono odori forti, spesso non buoni, e ogni strada ha il suo. Inoltre mi accorgo, tornando all'hotel, che ho sbagliato a tirare indietro l'orologio... ero convinto che il Marocco fosse indietro di 2 ore rispetto all'Italia (per via dell'ora legale), invece è solo un'ora di differenza.


7 agosto > El Jadida – Agadir (455 km)

E' nuvoloso, ma appena scendo a prendere la moto torna il gran sole.

Uscire dalla città non è facile, devo seguire inizialmente per Marrakech, dopodichè ci sarà un bivio, per continuare verso sud. Si ferma una famiglia in macchina per salutarmi.

Credevo fosse una strada più grossa questa N1, invece è una stradina e attraversa numerosi paesini. E' iniziata l'Africa sul serio! Nei paesini c'è la via principale, le casette, gli odori, la piazzetta, gli asini, il rumore. Inoltre mi viene da notare una cosa: ieri mi ero accorto di aver sbagliato a cambiare l'ora, ma adesso vedo chiaramente che qui il concetto del "tempo" è veramente diverso dal nostro. Effettivamente non ho visto orologi lungo la strada, la gente non li indossa, il tempo semplicemente non c'è, non viene considerato nel modo in cui lo pensiamo noi.

Continuo lungo la strada e mi fermo a mangiare in un paesino, nella piazzetta, mi siedo al tavolo davanti alla moto carica. Si fanno avanti i bambini, che vogliono pulirmi le scarpe per una moneta, il tipo che mangia al tavolo vicino al mio mi dà il benvenuto in Marocco.

Tra un paesino e l'altro ci sono degli insediamenti agricoli, simili ai poderi delle campagne piemontesi. Verso Essaouira il vento è molto forte, non riesco a superare gli 80 all'ora, se no cado! Prima di arrivare nella cittadina, mi fermo al belvedere sulla collina che la precede. Molti turisti fanno le foto.

Vado verso Agadir, la strada si insinua di nuovo nell'interno, tra montagne aride e rocciose e piccoli insediamenti rurali. Senza l'aria dell'oceano il caldo è fortissimo e secco. E' appena iniziato il pomeriggio, non c'è nessuno per strada, il termometro segna 48 gradi !!! L'aria è caldissima, solo respirandola vengono le vertigini, è faticoso procedere in queste condizioni, ma leggo che mancano meno di 100 km ad Agadir, dovrei farcela senza schiattare! La strada si inerpica tra queste montagne, salite e discese. Ad una curva non mi accorgo che un camion sta lasciando una scia di gasolio per terra... la curva è stretta e la moto non gira!!!, scivolando va dritta, sento che dal posteriore sta cominciando a cadere... Sto per cadere, ma vedo che posso andare dritto, a bordo strada vedo uno spiazzo pietroso prima del precipizio (senza guard rail...). Allora con una pedata tiro su la moto e premo delicatamente i freni, mi infilo nella pietraia e freno più decisamente, finalmente riesco a fermarmi.. Wow! Che strizza! Il casino è che le gomme sul lato sinistro sono ormai sporche di gasolio, infatti per qualche chilometro rallento molto prima di affrontare curve a sinistra, almeno fino a quando non si saranno ripulite a sufficienza le gomme.

A un certo punto l'aria comincia a rinfrescarsi, significa che sono quasi davanti all'oceano, e infatti, passata l'ultima montagna, si apre un orizzonte spettacolare! L'oceano e le prime dune sono laggiù in fondo, le onde sono lunghissime, mi fermo in uno spiazzo per filmare la scena. Spuntano dei bambini (dal nulla, come sempre...). Vogliono vendermi dei frutti, ma leggo nei loro occhi che in realtà muoiono dalla voglia di salire sulla moto! Eh eh! Ok, un soldino per ciascuno e tutti sulla moto!

Ora la temperatura è di 28 gradi, molto umida. Costeggio l'oceano e immense spiagge, dove c'è gente sparsa che fa il bagno.

Arrivo ad Agadir, c'è molto traffico, è una città turistica (per i marocchini), gli hotel costano parecchio, vado verso il centro e trovo un alberghetto che fa al caso mio, meno di 30 euro. Lascio la moto fuori, mi dicono che è sorvegliata... boh! in ogni caso, ovviamente, metto bloccadisco all'anteriore e catenazza al posteriore...

Dopo una bella doccia mi faccio un giro per Agadir, è molto carina, c'è la moschea, le vie con i negozi, insomma una normalissima città di mare. E intanto penso che domani mi aspetta il deserto del Sahara!

 


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